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Franco Mulas esce dallo spazio urbano, assolutamente protagonista delle sue prime opere e entra in quello della campagna e comunque di uno spazio non urbanizzato e non profanato dagli orrori delle invidie e delle gelosie. Ne percepisce, allora, la potente latenza "politica" perché ne comprende la indispensabile rilevanza per nutrire adesso un discorso artistico che rischiava di inaridirsi. E, appunto, contro questo autentico pericolo, metaforicamente inteso, spuntano nel suo immaginario le rocce e le acque...